venerdì 29 marzo 2013

Stranieri e volontariato. Risponde l'avvocato.


Esistono degli impedimenti per far svolgere un’attività di volontariato a uno straniero o è necessario presentare la documentazione che ne attesti la regolarità sul territorio italiano?


Non ci sono divieti specifici nel nostro ordinamento che vietino allo straniero irregolare di svolgere attività di volontariato. Il divieto non è previsto nel T.U. 286/98 e neppure nelle leggi sul volontariato, ma al tempo stesso un esplicito riferimento alla possibilità per lo straniero irregolare di fare volontariato non è rinvenibile nella normativa italiana. Va segnalato che il T.U. sull’immigrazione stabilisce all’art.2, comma 1 che allo “straniero comunque presente alla frontiera o nel territorio dello Stato sono riconosciuti i diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme di diritto internazionale, dalle convezioni internazionali in vigore e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti”; inoltre la L. 203/94, che ha ratificato la Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992 in tema di partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale, stabilisce che gli Stati firmatari devono impegnarsi a garantire ai residenti le stesse condizioni dei loro cittadini, la libertà di riunirsi pacificamente e la libertà di associazione: il diritto a partecipare a forme aggregative riconosciute dalla legge, che ne tutela la libertà costitutiva e le forme di attività.

E' necessario sottolineare che lo straniero irregolare ha una posizione amministrativa assolutamente precaria e finché non si verifica la sua regolarizzazione, che modifica il suo status, rischia costantemente un provvedimento di espulsione che lo porrebbe fuori dai confini nazionali e lo metterebbe inoltre in difficoltà in una fase di richiesta di rientro o di asilo. Tutti questi elementi, la precarietà, e le difficoltà ad essa connessa; l'irregolarità con i rischi di allontanamento; le complicazioni derivanti dalla lingua differente, ed infine in caso di sinistro o infortunio durante le attività di volontariato il cittadino straniero irregolare potrebbe non ottenere il risarcimento del danno.

E' possibile fare richiesta di nulla-osta all'ingresso: la domanda di nulla-osta e' presentata dall'organizzazione promotrice allo Sportello unico competente per il luogo di svolgimento del programma di volontariato (D. Lgs. 154/2007). La Direttiva 2004/114/CE prevede, all'art. 11, che la richiesta di ingresso sia presentata direttamente dal volontario; l'art. 18 della stessa direttiva stabilisce poi che in caso di rifiuto della richiesta di permesso di soggiorno ( o meglio di ammissione) debba essere comunque notificata al volontario e che da questi possa essere impugnata; in base a quanto stabilito dal D. Lgs. 154/2007, invece, il rifiuto del nulla-osta all'ingresso non sarebbe notificato al volontario e potrebbe essere impugnato solo dall'organizzazione promotrice, che può essere scarsamente motivata al riguardo. Lo Sportello unico, verificata la sussistenza dei requisiti e acquisito dalla questura il parere sulla insussistenza di motivi ostativi all'ingresso, rilascia il nulla-osta e lo trasmette alla rappresentanza consolare (D. Lgs. 154/2007)
A cura dell'Avv. Luigi Marrazzo


mercoledì 27 marzo 2013

Affido Condiviso: risponde la Dott.ssa Francesca Filice



Gentile dottoressa,
ho 40 anni, due figli e da tempo sono separata, dopo una relazione coniugale durata circa 15 anni. Io e il mio ex-marito infatti, abbiamo deciso di separarci a causa di litigi continui.
Nonostante la separazione, i nostri rapporti continuano ad essere conflittuali e i diverbi sono sempre più frequenti, a causa delle inadempienze da parte di lui, nonostante l’affido condiviso, stabilito dal giudice.  
Mi chiedo , secondo lei è adeguato, in ogni caso, l’affido condiviso?


La gestione dei rapporti con i figli, rappresenta spesso uno dei motivi di discordia per una coppia di coniugi oramai separati.

Ad oggi, l’affidamento condiviso rappresenta una delle strada migliore per garantire gli interessi dei minori , uno strumento per salvaguardare il benessere dei figli, e allo stesso tempo, richiamano i due ex coniugi all’assunzione di maggiori responsabilità.

L’affido condiviso è inoltre considerato uno dei metodi idonei a stabilizzare la condivisione del ruolo genitoriale nell’interesse dei figli minori e adeguato a tutelare, per quanto possibile, il ruolo genitoriale di entrambi i coniugi.
Con l’affidamento condiviso, le decisioni importanti per la vita del minore vengono stabilite obbligatoriamente di comune accordo tra i genitori, ciò determina, la necessità di una collaborazione e un dialogo pacifico sui bisogni dei figli.

Di recente la Suprema Corte ha stabilito che l’affido condiviso, oltre a un accordo sugli obiettivi educativi, richiede una buona alleanza genitoriale e un profondo rispetto dei ruoli assunti. Pertanto, se tra i genitori non c’è rispetto reciproco e dialogo civile, è bene che i giudici valutino accuratamente la situazione, prima di concedere l’affidamento condiviso.
a cura della Dott.ssa Francesca Filice


lunedì 25 marzo 2013


Riapre il blog di Be Equal.
Riprenderemo  dove abbiamo interrotto e parleremo ancora di sociale, di cultura e di volontariato con nuovi volontari e nuovi professionisti. Restano aperti infatti gli sportelli virtuali presso i quali accedere ai servizi di orientamento, consulenza psicologica, counselling familiare, consulenza legale e amministrativa. Davanti alla crisi economica globale e alla speculazione finanziaria che hanno obbligato i governi a ridurre drasticamente i budget per il welfare e la solidarietà, la nostra associazione vuole offrire un servizio in regime di sussidiarietà e rendersi attore sociale per contribuire a superare questa difficile fase di recessione. In questo quadro di disagio è necessario che il volontariato e il no-profit in generale restituiscano ai cittadini speranze e nuove aspettative per il futuro in un'azione sinergica che detti anche i nuovi termini di coesione sociale. La nostra azione vuole promuovere la qualità della vita e lo sviluppo sociale attivando un processo che induca i soggetti che la compongono ad essere protagonisti, capaci di risolvere i propri problemi e soddisfare i propri bisogni, attraverso una diversa attenzione al senso di identità e al senso di comunità. Le persone oggi sono all'interno di contesti di vita spazio-temporale che le obbliga ad adattarsi in maniera veloce e progressiva alle incalzanti emergenze della vita quotidiana. Tale rincorsa aumenta in maniera esponenziale la fragilità di singoli e di interi gruppi sociali: a fronte di un'espansione del tempo distribuito in uno spazio senza confini si riduce la rete di sostegno primaria. L'incremento della domanda di aiuto da parte delle persone è dato dalla complessità delle difficoltà che non consentono soluzioni alternative o diluite nel tempo: genitori angosciati per il figlio che abbandona la scuola, figli che evadono dalle oppressioni degli adulti attraverso comportamenti devianti, corpo docente impreparato o non sostenuto nel fronteggiare atti di violenza e bullismo nelle scuole, famiglie insofferenti e così via. Bisogna quindi oltrepassare la forma dell'assistenzialismo per promuovere l'emersione delle potenzialità interne ed esterne alle persone, promuovere azioni di cittadinanza attiva, passando da una dimensione di cittadini passivi fruitori di risposte appartenenti a prestazioni standardizzate a cittadini attivi co-costruttori di risposte adeguate alle diverse situazioni. In un'ottica di sussidiarietà, l'azione della nostra associazione e dei servizi proposti nel nostro blog, ha l'obiettivo di valorizzare le persone con le sue risorse in qualità di attore e protagonista per realizzare politiche di intervento coincidenti con la soddisfazione del bisogno e la soluzione delle difficoltà. I nostri servizi saranno attivati da personale che da anni lavora nel Terzo Settore, si occupa di politiche sociali, è attivo nella relazione d'aiuto, nella media education, nella progettazione partecipata e nel fundraising.
Per informazioni e per fissare un appuntamento con i nostri specialisti l'indirizzo mail è il seguente: odv.beequal@gmail.com