mercoledì 27 marzo 2013

Affido Condiviso: risponde la Dott.ssa Francesca Filice



Gentile dottoressa,
ho 40 anni, due figli e da tempo sono separata, dopo una relazione coniugale durata circa 15 anni. Io e il mio ex-marito infatti, abbiamo deciso di separarci a causa di litigi continui.
Nonostante la separazione, i nostri rapporti continuano ad essere conflittuali e i diverbi sono sempre più frequenti, a causa delle inadempienze da parte di lui, nonostante l’affido condiviso, stabilito dal giudice.  
Mi chiedo , secondo lei è adeguato, in ogni caso, l’affido condiviso?


La gestione dei rapporti con i figli, rappresenta spesso uno dei motivi di discordia per una coppia di coniugi oramai separati.

Ad oggi, l’affidamento condiviso rappresenta una delle strada migliore per garantire gli interessi dei minori , uno strumento per salvaguardare il benessere dei figli, e allo stesso tempo, richiamano i due ex coniugi all’assunzione di maggiori responsabilità.

L’affido condiviso è inoltre considerato uno dei metodi idonei a stabilizzare la condivisione del ruolo genitoriale nell’interesse dei figli minori e adeguato a tutelare, per quanto possibile, il ruolo genitoriale di entrambi i coniugi.
Con l’affidamento condiviso, le decisioni importanti per la vita del minore vengono stabilite obbligatoriamente di comune accordo tra i genitori, ciò determina, la necessità di una collaborazione e un dialogo pacifico sui bisogni dei figli.

Di recente la Suprema Corte ha stabilito che l’affido condiviso, oltre a un accordo sugli obiettivi educativi, richiede una buona alleanza genitoriale e un profondo rispetto dei ruoli assunti. Pertanto, se tra i genitori non c’è rispetto reciproco e dialogo civile, è bene che i giudici valutino accuratamente la situazione, prima di concedere l’affidamento condiviso.
a cura della Dott.ssa Francesca Filice


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