domenica 29 gennaio 2012

Il trend gray chic


di Gabriella Dragani
Sul blog del Corriere.it, è apparso un articolo di Maria Laura Rodotà che ha attratto la nostra attenzione. http://27esimaora.corriere.it/articolo/non-tingersi-piu-una-scelta-di-campo/. La giornalista scrive: “smettere di tingersi i capelli è un memento mori e le coetanee prima mugugnano un complimento, poi tentano il corner e ci si chiede perché. Perché hai rotto un tacito patto generazionale, quello che ci impegnava a restare tutti eterni ragazzi; perché hai svelato il vero colore dei capelli delle baby boomers, e non fa piacere”. E ancora, scrive la Rodotà, le donne che non si tingono i capelli sono greche, come le ateniesi che sono arroganti. Ma sarà che l'arroganza viene confusa con la fierezza e che ci si sente, si, ripeto si , “tardone” ma almeno non una vecchia Barbie! E infine chiude il post con: “le madri non dovrebbero sembrare cloni attempati delle figlie, perché, se le figlie sono adolescenti, è il loro momento, non il nostro...... Perché: non siamo anziane. Siamo anagraficamente avvantaggiate. Noi nate durante il baby boom siamo e saremo la fascia d’età più numerosa. Nessuno può metterci in un angolo, non i politici, non i pubblicitari, e neanche i coetanei. Basta rendersene conto. Poi, se volete continuare a tingervi, fate come vi pare; voi sarete appagate, noi neo-metallizzate pure (però noi risparmiamo un sacco di soldi, sappiatelo). Ci associamo, totalmente alle parole della Rodotà e siamo convinte che scegliere un taglio di capelli corto e metallizzato, mostra, al mondo delle coetanee e dei coetanei, la determinazione ad essere se stesse, senza se e senza ma. Io sono questa, la mia persona cambia perchè ho i capelli bianchi? No e così non cambia la mia capacità di essere una mamma o una professionista, o entrambe. Il mito: Margherita Hack. L'affermazione di se stesse passa anche attraverso l'accettazione consapevole che gli anni che ci portiamo addosso e sul viso sono un punto di forza, non un punto di debolezza e che i capelli bianchi non sono da odiare. È la vita che cambia e che ci dice che possiamo osare altro oltre la bellezza: personalità, intelligenza, ironia, carattere, sicurezza. Il punto centrale è infatti non il nostro aspetto ( che va curato ma non esasperato) ma noi, cioè un donna nella sua interezza, nella sua molteplicità, nella sua globalità. E poi, chiediamoci se la scelta di tingersi i capelli è legata ad un nostro bisogno endogeno o passa attraverso un bisogno indotto: dal marketing pubblicitario, dalla televisione, dalla cultura imperante che chiede solo bellezza e giovinezza senza limiti? Adesso forse i tempi sono maturi per abbattere l'ultimo taboo e credere che il trend grey-chic sarà il colore del futuro.

L'importanza del naturale!

Stamattina volevamo linkarvi (e suggerirvi!) un articolo tratto da www.corriere.it presente nello spazio la "27 ora (il tempo di sopravvivere tra casa e lavoro)": Non tingersi più:una scelta di campo di Maria Laura Rodotà. Un inno al non-colore e a come le donne acquistino quel certo non so ché anche sale e pepe!...Ma non vogliamo togliervi il gusto di leggervi d'un fiato l'articolo, quindi non vi preannunciamo niente, se non la nostra piccola impronta nei commenti. be equal non poteva mancare, come gruppo di donne anche noi abbiamo la nostra rappresentante no color! 

mercoledì 25 gennaio 2012

27 gennaio - La giornata della memoria...per non dimenticare!

Venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 12.00, sintonizzatevi su Radio Ciroma ai 105.7 FM o sul sito di Radio Ciroma in streaming (www.ciroma.org), l'organizzazione di volontariato "be equal.Idee in movimento" vi aspetta per la giornata della memoria. 
Ricordiamo insieme l'orrore dell'olocausto, le leggi razziali, i cittadini che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, coloro che si sono opposti al "progetto" di sterminio anche a rischio della propria vita, salvando altre vite e protetto a tutti i costi i deportati ( Legge n. 211 del 20 luglio 2000 ), a tutti i deportati in tutto il mondo.
Nel concludere be equal vuole portarvi a riflettere su una frase di Salvatore Quasimodo: "da quell'inferno aperto da una scritta bianca: il lavoro vi renderà liberi, uscì continuo il fumo", perché in quel fumo è avvenuto il cambiamento nella vita di milioni di persone, uomini, donne e bambini, ricordiamo perché la memoria è l'esperienza di un vissuto e portare ciò che siamo stati nel nostro presente impedisce di dimenticare.

Aspettiamo numerose le vostre orecchie venerdi 
e i vostri commenti e riflessioni qui sul blog
be equal

martedì 24 gennaio 2012

E' nata be equal!


L'organizzazione di volontariato be equal. Idee in movimento nasce grazie all'impegno di un gruppo di donne che, cogliendo vari suggerimenti provenienti da altri organismi e altri enti, ed in particolare dai loro presidenti e dirigenti, si è incontrato e confrontato sui bisogni e sulle iniziative da attuare per sostenere categorie socialmente deboli (in modo particolare le donne) e con problemi legati al disagio e al rischio di esclusione sociale. Il nome “be equal” infatti non è casuale, esso è stato scelto per riconfermare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l'uguaglianza fra esseri umani e si è scelto di sottolinearlo, optando per una b minuscola che restituisse un valore intrinseco alla stessa parola essere. Ma per esprimere l'idea di un'associazione che guarda al futuro e che ambisce ad essere protagonista anche fra le nuove generazioni, portatori di progettualità futura e di catalizzatori di nuove visioni. La frase be equal è seguito da Idee in movimento, un concetto che vuol racchiudere in sé la potenzialità del guardare oltre, il senso di future costruzioni e un respiro globale che trascende l'attuale. E poi ancora, la preferenza linguistica che, seppure discussa fra le fondatrici dell'associazione, ha prevalso, nella consapevolezza di volersi aprire all'Europa e soprattutto al mondo.

L'intervento dell'Associazione e' improntato ad un progetto volontaristico fondato sulla convinzione che nella società civile siano presenti grandi risorse di uomini e di donne con il desiderio di manifestare la loro partecipazione attiva e il loro senso civico. E sulla base di questa convinzione che l'associazione promuove ed organizza ogni forma di volontariato attivo dei cittadini, aderenti e non, al fine di salvaguardare e recuperare quello spirito sociale e comunitario tra di essi, anche attraverso la collaborazione con altre associazioni. Punto di forza dell'associazione be equal è il lavoro delle volontarie che, pur provenendo da esperienze diverse, mettono a disposizione le loro capacità, le loro competenze e il loro impegno. In modo particolare il piccolo gruppo di volontarie che si è unito alle fondatrici ha iniziato già ad operare nelle attività di consulenza psicologica e nell'attività di relazione cercando di coinvolgere la stessa associazione nel flusso di operatività che sul territorio produce partneriati, reti di collegamento e reti di connessione.
Per perseguire gli obiettivi che si è proposta, l'associazione opera attraverso macroattività: sociali, culturali, formative, educative, progettuali e il centro diurno
Le attività sociali dedicate a soggetti deboli a rischio esclusione sociale ma anche a soggetti che vivono disagi sociali, ancora esterni all'immaginario collettivo.

Le attività culturali, perché la dimensione dell'uguaglianza fra esseri umani è un concetto che va valorizzato e rinnovato soprattutto quando esso è incanalato in un messaggio culturale diretto e valido per tutti.

Le attività formative, perchè attraverso questo tipo di intervento sociale possono essere orientati e divulgati nuovi concetti e nuovi sistemi di relazioni con il nostro sé, con gli altri e con il resto del mondo.
Le attività educative rivolte non solo alle nuove generazioni ma a tutti coloro che voglio rieducarsi in ambiti quali l'educazione alimentare, il consumo etico, lo sviluppo sostenibile, una civiltà responsabile e così via.
Il Centro Diurno, per la prevenzione e la cura di soggetti con problemi di natura psicologica, comportamentale e DCA. 

lunedì 23 gennaio 2012

Sportello di consulenza e ascolto psicologico.



Aiutare ad aiutarsi, per raggiungere un'autonomia, un  maggior livello di autostima, fiducia in se stessa, la libera espressione delle proprie potenzialità e competenze. Lo sportello di consulenza e di ascolto psicologico costituisce una possibilità concreta per prevenire un disagio o per scoprire come affrontare un problema psicologico. Il servizio offre consulenza e sostegno attraverso una psicologa professionista.



Lo Sportello di consulenza e di ascolto psicologico vuole essere uno spazio aperto per offrire un'opportunità di conoscenza e confronto, con l'intento di arricchire, e informare ma anche accogliere ed ascoltare per sostenere e riuscire a rivalorizzare le competenze di ciascun individuo. Gli obiettivi previsti sono i seguenti: 
  • Diventare un luogo d'incontro;
  • Offrire spazio di ascolto attivo delle varie problematiche;
  • Promuovere occasioni di riflessione, analisi, rielaborazione e proposta relativamente alla cultura della differenza in un'ottica di sviluppo dell'identità di genere, valorizzante;
  • Offrire uno spazio per scoprire le proprie qualità, risorse e competenze, favorendo lo sviluppo della conoscenza e della stima di sé;
  • Consentire il cambiamento in quanto ogni persona diventa attore di trasformazione rispetto a se stessa e all'altro;
  • Creare insieme percorsi di autonomia e libertà;
Lo sportello di consulenza e di ascolto psicologico sarà gratuito e avrà sede in Via Nicola Serra n°74, Cosenza. Le consulenze vengono effettuate a partire dal primo febbraio, ogni giovedì mattina dalle 10.30 alle 12.30, la psicologa sarà a disposizione fissando un appuntamento telefonicamente chiamando al 3490581247 o facendone richiesta via mail all’indirizzo di posta elettronica: odv.beequal@gmail.com.