mercoledì 2 aprile 2014

Aspetti psicologici dell'omofobia: risponde la psicologa

Omofobia
Davide, Simone, Andrea, sono solo gli ultimi di una lunga lista di nomi di ragazzi morti a causa dell’omofobia, reato oggi non ancora punibile penalmente. Nell’era della modernità e dell’emancipazione l’omofobia sembra essere oggi un fenomeno quanto mai attuale e preoccupante, una vera e propria emergenza.
La letteratura ha identificato bisessuali e omosessuali come categorie ad elevato rischio suicidio oltre che di emarginazione sociale. In particolare sembra che i pregiudizi e gli atteggiamenti negativi, messi in atto nei confronti dei giovani omosessuali, finiscano per trasformarsi in una vera e propria realtà che viene interiorizzata e trasformata in idee errate e disfunzionali quali ad esempio la paura di essere sbagliati, di non meritare amore e di deludere genitori e amici. Dal punto di vista psicologico gli effetti sono spesso devastanti poiché vengono ripetutamente sperimentati da parte di chi subisce atti vessatori e umilianti , vissuti depressivi, ansiosi, di fallimento e di vergogna i cui effetti sono diversi e spesso gravi.
Recenti ricerche (V. Lingiardi, 2013) mostrano infatti che gli adolescenti che scoprono la propria omosessualità pensano al suicidio fino a tre volte di più rispetto ai coetanei eterosessuali. Questo dato così allarmante è dovuto non solo all'immagine negativa di sé che il giovane omosessuale interiorizza a causa della evidente diversità che sente rispetto agli altri ma anche e soprattutto allo stigma sociale che ne deriva. Tutto ciò compromette la qualità dello sviluppo affettivo, emozionale, relazionale (fuori e dentro le relazioni di coppia) e più in generale della personalità.
Alla luce delle svariate ricerche e dei numerosi casi di vittime di omofobia, oggi dovremmo essere tutti un po’ più consapevoli circa le responsabilità che ognuno di noi ha nella diffusione allarmante di questo triste fenomeno.
Scuola e famiglia sono fondamentali nel favorire la costruzione di una società che promuova la cultura della differenza, dei pari diritti, dell’ascolto e dell’accettazione.
Non esistono antidoti, la soluzione è nell'amore e nel rispetto per gli altri.
A cura della Dott.ssa Simonetta Bonadies


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