Un campo di volontariato per costruire la biblioteca di Lampedusa
La sezione italiana di Ibby, associazione fondata nel dopoguerra in Germania, concluderà dal 15 al 22 novembre una raccolta di libri e un campo di lavoro per dotare l’isola di una struttura per bambini e ragazzi
Da
due anni Ibby
Italia sta
lavorando per la costruzione di una biblioteca per i bambini e i
ragazzi di Lampedusa, un servizio sino ad oggi inesistente
sull'isola. A breve un nuovo campo di lavoro porterà un gruppo di
volontari a contribuire in loco alla realizzazione di questo sogno
"Per
i mille bambini che popolano l'isola è un diritto avere una
biblioteca a disposizione" spiega Deborah Soria, tra le
volontarie di Ibby Italia impegnate nel progetto di cooperazione
internazionale “Libri senza parole. Dal mondo a Lampedusa e
ritorno”. Il programma prevede una raccolta di libri e una serie di
campi di lavoro sull'isola, l'ultimo dei quali avrà luogo dal 15 al
22 novembre prossimo.
La
storia di Ibby è affascinante: l'associazione internazionale è
stata affondata dalla tedesca Jella Lepman, ingaggiata nel dopoguerra
dall’esercito americano come “esperta dei bisogni culturali ed
educativi delle donne e dei bambini dell’area americana”. La
Lepman pensò di ripartire dai libri, eliminati quasi del tutto sotto
la dittatura nazista, e iniziò proprio dalla letteratura per i
bambini, perchè “saranno i più piccoli che mostreranno poi agli
adulti la via da percorrere”. Dando seguito alle idee della sua
fondatrice, Ibby continua a portare i libri lì dove non ce ne sono,
per sfamare le menti e creare ponti tra culture.
Secondo
il Rapporto sulla promozione della lettura in Italia 2013, curato dal
Forum del libro, nel 2012 soltanto il 46% degli italiani ha letto
almeno un libro, contro l’82% della Germania, il 70% della Francia
e il 61,4% in Spagna; una famiglia su dieci non ha neanche un libro a
casa e i comuni che non hanno nè biblioteche nè librerie sono
numerosi.
Nessun commento:
Posta un commento