Il 20 Novembre verrà celebrata la Giornata Universale dei Diritti
dell'Infanzia.
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1954
raccomandò a tutti i paesi di istituire una "Universal
Children's Day" - Giornata Universale dell'Infanzia (risoluzione
836(IX)) - da celebrarsi come giornata promotrice di comprensione
reciproca tra i bambini e di attività per il benessere dei bambini
di tutto il mondo. La data del 20 Novembre fu scelta in memoria del
giorno in cui l'Assemblea Generale adottò la Dichiarazione dei
diritti del Fanciullo (nel 1959) e la Convenzione sui Diritti
dell'Infanzia (nel 1989).
La
Convenzione sui Diritti dell'Infanzia in tutto il mondo è, tra gli
accordi internazionali in difesa dei diritti umani, quello più
ratificato. Ad oggi, infatti, sono 193 gli Stati Membri ad aver
ratificato la convenzione; soltanto due - la Somalia e gli Stati
Uniti – non hanno ancora conferito alla Convenzione sui Diritti
dell'Infanzia valore legale, sebbene entrambi i paesi l'abbiano già
firmata.
Nonostante
il consenso globale sull'importanza dei bambini, il 70% dei circa 11
milioni di bambini che muoiono ogni anno, perde la vita a causa di 6
fattori, per lo più prevenibili: diarrea, malaria, infezioni
neonatali, polmonite, nascita prematura o anossia (mancanza di
ossigeno) durante il parto.
La larga percentuale di queste morti
avviene per lo più in paesi in via di sviluppo: un bambino Etiope è
30 volte più a rischio di morire prima del suo quinto compleanno di
un bambino residente in Europa Occidentale. Il triste primato della
mortalità neonatale è conteso tra l'Asia centro-meridionale e
l'Africa sub sahariana: la prima detiene il numero assoluto più alto
di morti, mentre nella seconda si registrano le più alte
percentuali.
L'epidemia
di HIV/AIDS, inoltre, segna pesantemente le condizioni di vita dei
bambini, in particolare nell'Africa sub sahariana: si stima che il
numero dei bambini orfani o resi vulnerabili dall'HIV/AIDS
raggiungerà i 25 milioni entro la fine di questa decade, 18 milioni
dei quali in Africa sub sahariana. Questa situazione, a cui si
accompagna un progresso soltanto modesto nella lotta alla malaria,
completa un quadro in cui la sopravvivenza dei bambini non è mai
stata così gravemente messa in pericolo e minacciata.
a cura della Redazione
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